Dove | Portoferraio - P.za Gramsci (via del Carmine) |
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Orari | Attualmente chiuso per restauro |
Prezzi | Intero € 5,00 / Ridotto € 3,00 (9-18 anni, over 70)
Cosmopoli Card - intero € 15,00 / ridotto € 12,00 / Famiglie € 10 (minimo 3 paganti) durata 7 giorni, permette la visita: Fortezze medicee, Forte Falcone, Museo della Linguella, Teatro dei Vigilanti, Villa romana della Grotte e Pinacoteca Foresiana. |
Contatti | tel. +39 0565 1930894 - www.visitaportoferraio.com |
Nata come Chiesa del Carmine, la struttura fu eretta nel 1618 per volere di Orazio di Borbone, allora governatore della città, come cappella del vicino ospedale omonimo. Con pianta a croce greca, era la chiesa più ricca della città di Portoferraio. Nei primi anni del 1800 venne sconsacrata e usata per fini bellici diventando un magazzino militare.
Nel 1814 Napoleone, non senza aver consultato il sindaco Traditi, volle trasformarla in teatro per ospitare rappresentazioni e feste.
Curiosità: Per reperire i fondi necessari alla costruzione, mise in vendita i 65 palchi del teatro che divennero motivo di grandi liti fra le famiglie "buone" della società elbana che volevano acquistare i palchi più costosi per dimostrare la maggiore importanza del loro cognome.
La conduzione del nuovo teatro imperiale fu affidata all’Accademia dei Fortunati con il motto "a noi la sorte!". Ne facevano parte le famiglie più in vista della città di Portoferraio: i Lapi, i Balbiani, i Bigeschi, i Vantini Lambardi Foresi ed altre.
Il 22 gennaio 1815, alla presenza dell'Imperatore, vi si organizzò la prima festa da ballo con grande sfoggio di abiti e gioielli.
Nel 1819 l’Accademia cambiò il nome e prese quello "dei Vigilanti" con lo stemma araldico rappresentato da un gallo su sfondo rosso. Il motto fu cambiato in "Ad quod expedit advigilant" ovvero "A ciò che è di utilità stanno vigili". Da allora il teatro prese il nome "dei Vigilanti".
Il Teatro continuò ad ospitare rappresentazioni, feste e masquerade fino agli inizi del '900 quando, per le grandi difficoltà economiche che investirono l'Elba (e l'Europa intera), venne abbandonato. Negli anni '30 fu riaperto per ospitare feste e balli fino ad essere trasformato, nel dopoguerra, in cinematografo. Con l'apertura del cinema Astra, più moderno e capiente, fu chiuso nel 1952 e abbandonato fino al 1997 quando, dopo un attento restauro, è tornato al suo antico splendore.
Il teatro dei Vigilanti nel tempo ha subito varie trasformazioni fino ad arrivare all’attuale sistemazione: una platea a pianta di ferro di cavallo da dove si innalzano quattro ordini di palchi e loggione. La capienza totale di 225 posti.
Dell'antica chiesa rimangono la maestosità, le colonne laterali e l'abside, completamente incastonato sotto il palcoscenico. Del periodo napoleonico è conservato il sipario, dipinto da Vincenzo Antonio Revelli (l'autore degli affreschi delle residenze napoleoniche); la scena è una rappresentazione bucolica, dove Napoleone veste i panni di Apollo, dio delle arti.
Nel 2015, il Comune di Portoferraio ha deciso di dedicare il teatro a Renato Cioni, il celebre tenore elbano, soprannominato “La voce dell’Elba”, scomparso l'anno precedente. Nato in una famiglia di pescatori, Renato Cioni fece i primi passi nel canto in occasione di matrimoni religiosi nel Duomo di Portoferraio. Poi studiò musica al Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, iniziando l'ascesa nel mondo della lirica che lo porterà al successo sui più importanti palcoscenici mondiali con le più grandi voci della lirica come Maria Callas, Renata Scotto, Tito Gobbi.
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