Dove | Museo Civico Archeologico Rio Elba |
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Orari | 1 luglio - 2 ottobre 2022 09:30-12:30 / 16:00-19:30 |
Contatti | Parco Minerario dell'Isola d'Elba tel. 0565 939227 |
All'interno del Museo Archeologico del Distretto Minerario di Rio nell’Elba è allestita, nel corso dell'estate 2022, la mostra “Il ferro e l’oro. Rotte mediterranee tra Etruria e Oriente” in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
Argomento dell’esposizione è l’intenso rapporto commerciale e culturale che si stabilì tra Etruria, Grecia e Vicino Oriente tra VIII e VII secolo a.C. Attirati dalle preziose risorse minerarie delle colline metallifere e dal ferro dell’Elba, che spiccava per ricchezza e facilità d’imbarco, mercanti provenienti dal Mediterraneo orientale - in prevalenza greci - raggiungevano le coste tirreniche.
Gli intensi scambi commerciali sono testimoniati da splendidi oggetti che in Etruria acquisirono le famiglie principesche, essendo capaci di controllare il territorio e di gestirne le risorse minerarie. Affascinate dal fasto regale espresso dai manufatti orientali, le aristocrazie etrusche li raccolsero e promossero la produzione locale di simili beni, quali espressione del proprio potere ed esibizione del rango sociale.
Insieme ai preziosi materiali d’importazione si affermarono poi anche mode e modelli culturali d’origine greca e orientale, che i signori d’Etruria furono in grado di rielaborare e diffondere ancora nella Penisola e verso occidente.
Una selezione di oggetti - conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze - che componevano i sontuosi corredi funebri delle monumentali tombe gentilizie dell’Etruria mineraria, documentano questo periodo della storia etrusca, comprensibilmente definito “orientalizzante”, essendo caratterizzato da prolifici rapporti commerciali e culturali con il Mediterraneo orientale.
Fra i reperti in mostra: collana d’oro con pendagli a testa femminile, proveniente da Tumulo della Pietrera, Vetulonia, risalente alle seconda metà del VII secolo a. C.; la meravigliosa Situla di Plikasna che rappresenta un unicum sia per forma e che per l’immaginario figurativo attestato dai due fregi incisi, un vero capolavoro dell’artigianato di Chiusi.
Oltre agli ornamenti nobili che manifestano il rigoglioso sviluppo dell’oreficeria etrusca, sono esposte in mostra anche due porzioni di statue etrusche in pietra, rinvenute nell’imponente tumulo della Pietrera, a Vetulonia: una testa e un busto femminile con braccia congiunte sul petto in atto di implorazione, ispirate al repertorio orientale.
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