Nella prima stanza si viene accolti dai 6 più importanti naturalisti della storia ed ognuno di loro tiene in mano una frase, un aneddoto o uno scritto che ne ha contraddistinto gli studi e l’operato.
È senza dubbio il fondatore delle scienze naturali moderne e figura di riferimento per i naturalisti italiani contemporanei. Botanico, entomologo, esploratore e naturalista italiano che, tra l’altro realizzò uno dei primi musei di storia naturale. Fino ai primi del Seicento, fu senza dubbio tra le maggiori figure della scienza. Fu lui a coniare il termine “Geologia” nel 1603. I suoi libri e manoscritti sono depositati presso la Biblioteca universitaria di Bologna, mentre il suo materiale scientifico è esposto nel Museo di Palazzo Poggi (Bologna).
È stato un naturalista, matematico e cosmologo francese. Le sue teorie furono la base scientifica per i suoi successori Lamarck e Darwin. Quasi cento anni prima di C. Darwin, collezionò piante ed animali ed iniziò a catalogarli con un nuovo metodo di classificazione detto “Binomiale” che, contrariamente a quanto si pensa, fu pensato inizialmente proprio da Buffon e solo alcuni anni dopo perfezionato da Linneo. Buffon classificava gli esseri viventi per “similitudine”, mentre Linneo utilizzava un numero maggiore di caratteri morfologici.
In italiano, il nome viene trasformato in “Carlo Linneo”. È stato un medico, botanico, naturalista svedese, considerato da tutta la comunità scientifica il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi. Nel 1735 Linneo introdusse per la prima volta il sistema tassonomico della “Nomenclatura binomiale” con il quale, a ciascun essere vivente, sono attribuiti due nomi (rigorosamente scritti in latino): il primo si riferisce al “Genere” di appartenenza dell'organismo stesso ed è uguale per tutte le specie che condividono alcuni caratteri principali, mentre il secondo termine, che è spesso descrittivo, determina la “Specie” propriamente detta.
È stato un naturalista, zoologo, botanico, francese. È stato il primo ad introdurre il termine “biologia” e ad elaborare la prima teoria dell'evoluzione (1809) degli organismi viventi (Lamarckismo) basata sull'adattamento e sulla ereditarietà dei caratteri acquisiti. Lamark sosteneva in pratica che gli organismi, fossero il risultato di un processo graduale di modificazione che avveniva sotto la pressione delle condizioni ambientali. Lamarck fu il primo naturalista a proporre una teoria evoluzionista che affermava la mutazione delle specie nel corso del tempo, concetto che allontanava le scienze biologiche lontane e sempre più distanti dal creazionismo.
Biologo e naturalista francese che si dedicò particolarmente a tre grandi campi, quello dei Molluschi, quello dei pesci e quello dei Fossili di Mammiferi e di Rettili, ma il campo dove ottenne i maggiori successi e per cui il suo nome è da tutti associato è quello dell'osteologia delle specie di questi gruppi. Nel suo lavoro più importante, pubblicato nel 1817 "Regne animal distribué d'après son organisation" Cuvier riunì tutti i risultati delle sue precedenti ricerche sulla struttura degli animali viventi ed estinti. Quattro anni dopo peccando chiaramente di presunzione, sostenne con buona certezza affermò che non sarebbero più state scoperte nuove specie di animali, cosa che invece, come è ben noto, non avvenne. Insieme a Lamarck, teorizzò che la maggior parte degli organismi vissuti nel passato sarebbero stati estinti da una serie di catastrofi naturali e che, ogni volta, il mondo sarebbe stato ripopolato dalle specie sopravvissute.
È stato un esploratore, biologo, naturalista, antropologo inglese, da tutti conosciuto per la sua teoria dell'evoluzione delle specie per selezione naturale agente sulla variabilità dei caratteri ereditari, e della loro diversificazione e moltiplicazione per discendenza da un antenato comune, pubblicandola nel libro “L'origine delle specie per selezione naturale” (1859). La teoria fu il frutto della raccolta di un grande numero di dati ed esemplari durante il suo famoso “viaggio intorno al mondo” con la nave “Beagle”, e in particolare durante la sua sosta alle Isole Galápagos.
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