Dove | Portoferraio - Località San Martino |
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Orario estivo | Le visite si effettuano solo su prenotazione telefonica almeno un giorno prima martedì, giovedì, sabato e domenica: 9:00 - 13:30 mercoledì e venerdi: 14:00 - 18:30 |
Chiusura per riposo | ogni lunedì |
Tariffe | Intero € 5,00 / Ridotto € 2,00 Riduzioni e gratuità secondo le norme di legge previste per i musei statali. |
Accesso per portatori di handicap | Parziale: è possibile visitare il piano terra facilmente, ma per accedere al primo piano è necessario salire una scalinata. |
Riprese filmate ed acquisto fotografie | previo accordo con il direttore, in base alle normative vigenti |
Concessione d’uso di ambienti | limitata al giardino |
Contatti | telefono +39 0565 914688 |
L’ingresso a Villa di San Martino, per motivi di sicurezza, è limitato a sole 24 persone per volta e le visite devono essere prenotate almeno un giorno prima.
La Villa di San Martino, residenza estiva di Napoleone, si trova in mezzo alla campagna, a circa 5 km da Portoferraio.
Napoleone acquistò la proprietà dalla famiglia Manganaro nel 1814 con l'intento di trasformarla in dimora confortevole e raffinata, che non avesse nulla da invidiare alle dimore parigine. Apportò quindi diverse modifiche tra cui: l’ampliamento dell’edificio, la ristrutturazione del prospetto, con la sistemazione di un arioso giardino pensile prospiciente la rada di Portoferraio, e la decorazione degli interni
La maestosa architettura neoclassica che accoglie il visitatore si deve al conte Anatolio Demidoff, marito della nipote di Napoleone Matilde di Monfort, che nel 1851 acquistò la villa progettando di costruire un grande museo che potesse ospitare la sua collezione di cimeli napoleonici.
La Galleria Demidoff si estende ai piedi della residenza originaria e al suo interno è possibile contemplare l'originale della Galatea, per cui sembra posò Paolina Borghese, scolpita dal Canova e originariamente destinata a impreziosire i giardini della Palazzina dei Mulini.
La residenza napoleonica originaria si estende al di sopra della Galleria Demidoff. L'architettura esterna molto sobria si impreziosisce al suo interno da due piani di stanze e sale progettate dall'architetto Bargigli e affrescate dal torinese Vincenzo Antonio Revelli.
Degni di nota sono, al secondo piano, la sala egizia, dove una vasca ottagonale contiene piante di papiro e le pareti rappresentano un trompe l'oeil della campagna d'Egitto, e la sala del nodo di amore, destinata a sala da pranzo, il cui affresco sul soffitto simboleggia l'amore fra Napoleone e Maria Luisa, simboleggiato da due colombi che allontanandosi, stringono il nodo d'amore.
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