Area protetta e fruizione | A terra il territorio è diviso in due grandi zone (più due più piccole), una di riserva integrale nella zona sud dell'isola e l'altra di riserva generale orientata. Con le delibere 9 e 14 del 2017 il Parco ha modificato la fruizione a terra dell’isola di Giannutri, togliendo il numero chiuso e prevedendo per i turisti di “uscire” dal corridoio che collega Cala Spalmatoio con Cala Maestra ma solo con guida. Ai residenti (che nel periodo invernale sono circa 15 mentre nel periodo estivo diventano 200 – 300) è stato invece interdetto l’accesso lungo i sentieri nella zona A del Parco Nazionale, quella del Faro di Capel Rosso, a meno che non siano accompagnati da guida. A mare molte aree sono protette come zona 1, perciò non è possibile la navigazione, la pesca, l'immersione, mentre nella zona 2 la pesca è regolamentata dall'Ente Parco; è consentito l'attracco di barche e presenta punti meravigliosi caratterizzati da prateria di posidonia, ed è possibile anche raggiungere due relitti, quello dell'Anna Bianca e quello del Nasim. |
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Come visitare Giannutri | L'isola di Giannutri è raggiungibile tutto l'anno con un'ora di navigazione partendo da Porto Santo Stefano (GR) e durante la stagione estiva inoltre l'isola è raggiungibile anche dal Giglio grazie a numerose compagnie di navigazione. L’Isola non è più a regime contingentato pertanto l’accesso non è più ristretto a 300 persone al giorno. Il ticket di accesso è di € 4,00. Visitare Giannutri › |
Davanti al promontorio di Monte Argentario, emerge la più meridionale delle isole dell'Arcipelago Toscano. Chiamata “Artemisia” dai greci e “Dianium” dai romani per la sua inconfondibile forma ad arco, Giannutri è un'isola calcarea caratterizzata da calcari cavernosi, antiche rocce sedimentarie e una costa molto frastagliata e rocciosa ricca di numerose grotte.
Le numerose piante tropicali che crescono sull'isola e che sono ormai rare nell'area mediterranea, sono testimonianza del clima particolarmente mite anche durante l'inverno. Sono presenti anche specie endemiche tirreniche di elevato interesse a cui si aggiunge la Timelea tricocca, varietà presente solo sul Monte Argentario e Montecristo.
Giannutri è meta prediletta di piccoli uccelli come la berta minore, la monachella e la magnanina sarda e di numerose coppie di gabbiani reali che ogni anno scelgono le coste di Giannutri per nidificare, dando l'appellativo all'isola di “isola dei gabbiani”.
L'ambiente marino è molto ricco, l'eccezionale trasparenza dell'acqua e la presenza di alcuni relitti, rendono le profondità di Giannutri uniche. Il relitto dell'Anna Bianca giace all'interno della parte nord di Cala Ischiaiola, è un'immersione profonda, ma la visibilità è talmente buona da permettere di scorgere la sagoma del relitto anche in apnea. Visitare lo spettacolare relitto del Nasim invece è un po' più impegnativo a causa della profondità, ma il colore bianco del fondale rende l'immersione molto suggestiva.
Le insenature di Giannutri si raggiungono in barca o camminando per i sentieri presenti sull'isola e i fondali, grazie alle pareti verticali dove crescono gorgonie, coralli e spugne richiamano ogni anno moltissimi sub e amanti delle immersioni.
Nel periodo invernale Giannutri è disabitata, infatti nell'isola non esistono nuclei abitati ma solo residenze turistiche o case frequentate solo durante la stagione estiva.
Vicino ai principali golfi dell'isola ci sono gli approdi principali: Cala Spalmatoio dove è situata l'unica piazza dell'isola, la Piazzetta e Cala Maestra. Qui sono conservati resti della Villa Romana, edificata nel I secolo d.C. dai Domizi Enobarbi, un'antica famiglia romana. Il Sito archeologico di Giannutri offre un prezioso gioiello da visitare: il Mosaico del Labirinto. Le sue tessere bianche e nere hanno ritrovato il loro antico splendore dopo un complesso restauro. Ora campeggia al centro del labirinto il mito greco di Teseo che uccide il Minotauro e di lato quello di Arianna che attende il suo eroe impugnando il famoso gomitolo di filo.
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