Negli ultimi anni l'Isola d'Elba ha registrato un aumento significativo nel numero di nidificazioni della tartaruga Caretta caretta. La specie è considerata in via di estinzione, sia a livello regionale che globale ed è perciò protetta, soprattutto nel periodo di riproduzione. Per favorire la loro tutela è necessario prestare attenzione ed evitare comportamenti che possano nuocere alla loro sopravvivenza.
All'insegna del messaggio "Chi trova un nido trova un tesoro" la pubblicazione dell’Osservatorio Toscano Biodiversità (OTB) della Regione Toscana, contiene una serie di informazioni utili a individuare eventuali nidificazioni che avvengono tra giugno a settembre sulle coste dell’Isola d’Elba e della Toscana e proteggere le covate per i 60 giorni necessari alla schiusa delle uova.
Accade nella notte, tra le 24.00 e le 6.00 della mattina. La tartaruga marina, sceglie una spiaggia (anche attrezzata con ombrelloni e lettini), esce dall’acqua preferendo zone buie o poco illuminate del litorale e raggiunge un punto variabile tra i 5 e i 20 metri dalla battigia e inizia a scavare. Se non disturbata, in 2 ore, deposita fino a 120 uova a circa 50 cm di profondità, poi ricopre il tutto usando le pinne posteriori e rientra in mare: e così inizia una nuova avventura!
Le tartarughe marine che nidificano in Toscana appartengono alle specie Caretta caretta. La tartaruga che depone le uova è di grandi dimensioni da 100 a 150 cm di lunghezza, ed è molto pesante; quando esce dall’acqua, trascinandosi, lascia una traccia nella sabbia facilmente riconoscibile, che assomiglia alle tracce di un piccolo cingolato, con un percorso inequivocabile di andata e ritorno dal marea a ferro di cavallo. Se la posizione del nido non viene segnalata subito è impossibile poi risalire al punto di nidificazione se le tracce nella sabbia vengono cancellate o calpestate. Il nido si trova a basse profondità nella sabbia, per cui ogni attività che si svolge sopra può comprometterne la schiusa: passaggi di mezzi motorizzati, giochi e scavi nella sabbia, attività di levigatura e pulizia dei bagnini, predatori diurni e notturni, atti di vandalismo.
La tartaruga però non sempre deposita le uova, anche se ha lasciato le tracce del proprio passaggio. Infatti sceglie accuratamente il punto di nidificazione valutando le condizioni climatiche, il tipo di sabbia, la presenza della duna, le distanze dalla battigia, gli elementi di disturbo. Dopo la prima deposizione la tartaruga può tornare nei 5 giorni successivi per una seconda nidificazione!
In caso di avvistamento di tartarughe o delle impronte lasciate sulla sabbia, è importante allertare subito la Guardia Costiera chiamando il numero blu 1530.
Sarebbe utile corredare la segnalazione con fotografie e dettagli sulle condizioni dell’animale e sul luogo del ritrovamento, facendo attenzione a non spaventare, toccare o disturbare l’animale con rumori o luci.
Dal primo giorno della nidificazione passano circa 50-60 giorni prima della schiusa. La variabilità dipende da tanti fattori: clima, temperatura della sabbia, tempi necessari a risalire in superficie dei piccoli. Il primo segnale di schiusa si ha con l’avvallamento della sabbia in corrispondenza di un’area di circa 20 cm di diametro. Tra la formazione dell’avvallamento e le prima uscite passano al massimo 24 ore. Normalmente la nascita delle tartarughe avviene in tarda serata o di notte, al buio e al mutare della temperatura esterna.
In tutta la costa e le isole della Toscana, esiste la possibilità che la tartaruga nidifichi: ci sono stati tentativi di nidificazione da Tirrenia (PI) fino a Capalbio (GR).
103 – spiaggia di Marina di Campo (2017)
67 – spiaggia di Straccoligno (2018)
72 - spiaggia di Morcone (2021)
70 - spiaggia di Sant'Andrea (2022)
104 - spiaggia di Galenzana (2023)
89 - spiaggia di Lacona (2023)
79 - spiaggia di Fetovaia (2023)
77 - spiaggia di Fetovaia (2023)
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