“Resto con Life - Island conservation in Tuscany, restoring habitat not only for birds” è un progetto Life Natura cofinanziato dalla Commissione Europea. Oltre al Parco Nazionale Arcipelago Toscano, beneficiario coordinatore, fanno parte del progetto come beneficiari associati l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, il Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze e l’Ufficio Territoriale per la Biodiversità del Corpo Forestale dello Stato.
Il progetto è nato con l'intento di migliorare la conservazione della fauna selvatica (uccelli marini e avifauna, rettili endemici) e degli habitat nelle isole dell'Arcipelago Toscano. Obiettivo che dovrà essere raggiunto principalmente con l’eradicazione di specie animali e vegetali aliene (tra cui il ratto nero, il cinghiale, l’agave, il fico degli ottentotti, fico d’india), per ripristinare le comunità insulari naturali e/o per migliorare le performance di riproduzione di specie autoctone quali la Berta maggiore e minore, la magnanina, il Gabbiano corso, il tarantolino, la capra di Montecristo e l'Uccello delle Tempeste tra gli animali e il Ginepro fenicio, il limonium e il giglio marino tra le specie vegetali.
Il progetto prevede la realizzazione di interventi, utilizzando le tecniche più avanzate, destinati a recuperare o ampliare la superficie di habitat di interesse per la conservazione della Biodiversità sulle Isole di Montecristo, Giannutri, Pianosa e Isola d'Elba.
Habitat del progetto: stagni temporanei mediterranei, ginepreti, boschi di leccio, pratelli terofitici, scogliere con vegetazione mediterranea endemica e il sistema dunale presente quasi esclusivamente a Lacona - Isola d'Elba dove, per favorire la stabilizzazione e proteggerlo dall’erosione e dall’eccessivo sfruttamento antropico, vengono utilizzate tecniche di bioingegneria.
Uno tra i primi interventi è stato quello di collocare 6 nidi artificiali sull'isola di Pianosa per cercare di attrarre la Berta minore (assente sull'isola piatta da più di 30 anni) nidificante a Montecristo e un attrattore acustico che, con l’emissione di richiami e canti, può facilitare il reinsediamento della specie.
Sempre sull'isola di Pianosa inoltre viene fatto un monitoraggio costante delle colonie di Berta maggiore, minacciate dalla presenza sull'isola del ratto nero, predatore di uova e pulcini.
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