Vitigno di origine greca, importato dai romani e successivamente rivalorizzato da Napoleone Bonaparte, che ne fece incrementare i vigneti. È un vino molto particolare, e si produce solo all'Elba e a Gradoli.
La sua produzione non è così semplice, infatti le uve vengono lasciate sovramaturare sulla vite per alcune settimane. Poi vengono appassite su graticci esposti al sole per un periodo variabile di giorni, girandole frequentemente. Quindi si passa alla fermentazione alcolica a temperatura controllata. Successivamente alcune aziende passano anche attraverso la fase di affinamento di 12-14 mesi in barriques prima dell'affinamento in bottiglia per più di 4 mesi.
Dal colore rosso rubino intenso con riflessi granato, risalta al naso per le note di frutta secca e confettura. In bocca è morbido, rotondo, caldo. Si abbina a dolci al cioccolato, alla tipica pasticceria elbana tra cui spicca la schiaccia briaca, e da solo è un ottimo vino da meditazione. Imperdibile!
Nel 2011 l'Aleatico dell'Elba ha conseguito il riconoscimento di DOCG - Denominazione di Origine Controllata e Garantita.
Infoelba consiglia: scaricate l'ottimo articolo di Stefano Bramanti, pubblicato su La Madia Travelfood di Elsa Mazzolini (aprile 2011), dedicato all'Aleatico, la sua storia, e le aziende elbane che lo producono (file PDF, 1,60 MB).
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