La storia dell'Isola d'Elba è imprescindibile dalla storia dell'estrazione mineraria. Già dall'VIII sec. a.c. gli Etruschi costruirono la loro ricchezza e grandezza sfruttando l'enorme quantità di ferro presente sull'isola. Non a caso l'antico nome dato dai navigatori greci all'Elba, Aethalia (la fuligginosa), deriva proprio dai fumi dei forni di fusione etruschi che, in continua attività nel ridurre il ferro, creavano una cappa fuligginosa tale da ricoprire l'intera isola.
Da quel momento in poi, generazioni di minatori hanno dedicato la loro vita a scavare nelle viscere della terra portando in superficie una gran quantità di ricchezze e di bellezze, sostento principe per l'economia elbana, e meraviglia per studiosi e collezionisti.
Le vecchie miniere si trovano tutte nella parte orientale dell'Elba, nei territori di Rio e Capoliveri. Procedendo da nord a sud si incontra la miniera di Rio Albano che si estende dal tratto di costa tra Cala del Telegrafo e Rio Albano a tutto il Monte Calendozio. Qui già ai tempi degli etruschi e dei romani il minerale veniva estratto e lavorato in loco. Vi si estraeva in prevalenza ematite e limonite.
In prossimità delle ultime case del paese c'è il Parco Minerario Rio Marina che arriva fino al Monte Giove. Qui si ricavavano in abbondanza ematite e pirite.
Alle pendici del Monte Fico, a nord della spiaggia di Ortano, si trova la miniera di Ortano. La pirite estratta veniva utilizzata per produrre l'acido solforico. In questa miniera sono stati rinvenuti cristalli di hedembergite e ilvaite di dimensioni eccezionali.
A nord-est di Porto Azzurro, a poco più di un chilometro in linea d'aria l'una dall'altra, ci sono le miniere di Terra Nera e Capo Bianco. La miniera di Terra Nera, da cui si estraeva pirite, ematite e magnetite, è diventata, in seguito agli scavi, un laghetto di acqua dolce prossimo al mare. Dalla miniera di Capo Bianco, così chiamata per il colore delle sue rocce, si ricavava soprattutto limonite.
Nel promontorio del Monte Calamita, all'estremo lembo sud, si trovano la miniera di Calamita e la miniera di Punta Bianca entrambe coltivate in prevalenza a magnetite.
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