Dell'Elba ne parla Diodoro Siculo, il quale ci narra che
gli Argonauti, dopo essersi impossessati del vello d'oro, navigando per il Tirreno giunsero ad un'isola che è chiamata Aethalia dove predisposero un ottimo porto per le loro navi chiamandolo Argon dal nome della loro nave
e anche un verso dell'Eneide è dedicato alla nostra isola e ci tramanda che trecento giovani esperti di guerra parteciparono alla guerra di Troia e le loro armi furono forgiate con il ferro estratto dalle miniere elbane.
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Dall'età del bronzo proprio per la ricchezza del suo sottosuolo l'isola fu contesa nei secoli a partire dai primi abitanti, una popolazione ligure, poi dagli etruschi, e nell'età del ferro anche dai greci (VI sec. A.C.) che la chiamarono Αἱθαλία (Aithalia, Aethalia), la fuligginosa, a causa dei fuochi che vi ardevano giorno e notte.
Il dominio degli etruschi durò a lungo e numerose sono le testimonianze archeologiche che lo dimostrano. I romani se ne impossessarono a partire dal 450 a.C. ribattezzandola Ilva, da Ilvates, il nome delle popolazioni liguri che l'abitarono. Oltre al ferro i romani sfruttarono anche le cave di marmo e granito nella parte occidentale dell'isola. Interessanti sono i resti della villa romana delle Grotte, davanti alla rada di Portoferraio, edificata tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C.
Al centro di importanti rotte marine, l'Elba è stata nel tempo sempre contesa, per i ripari che le sue coste offrivano, ma anche saccheggiata e devastata da orde di pirati dei mari. Nei "Dialoghi" di papa Gregorio Magno appare per la prima volta il nome Elba; qui si dice che il vescovo di Populonia, San Cerbone, fu costretto dai longobardi a ritirarsi in esilio sull'isola; oggi rimane un romitorio che porta ancora il suo nome nei pressi di Marciana.
Successivamente i duchi longobardi regnarono sull'isola fino alla decadenza del potere longobardo. Nel IX, X secolo, con la Sicilia ormai conquistata dagli arabi e la Sardegna e la Corsica usate come basi strategiche per l'egemonia navale musulmana, un po' tutta la costa tirrenica si spopolò. Pisa, costretta a difendersi dai continui attacchi dei pirati musulmani sviluppò la propria arte navale divenendo uno dei principali presidi costieri della Toscana.
Importanti fortezze e torri di avvistamento a mare vennero edificate sull'isola dai Pisani dopo la vittoria contro il feroce Mughehid, nei primi decenni del X secolo: a Palmaiola, a Capraia, a Gorgona ma anche a San Giovanni in Campo. Furono edificati inoltre imponenti opere castellane, come l'inespugnabile Castello del Volterraio e il forte di Luceri sul Colle Reciso, forse su precedenti strutture fortificate romane o addirittura etrusche.
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