Spettacolare, difficile e dura, la Grande traversata Elbana (GTE) è l'itinerario principale che attraversa tutta l'Isola d'Elba: partendo dai paesi dell'estremità nord-orientale fino ad arrivare alla costa occidentale, passando sui rilievi che formano l'ossatura dell'isola.
Il percorso segue i sentieri che per secoli sono stati le vie sicure degli elbani per andare da Cavo, agli estremi settentrionali delle terre del ferro, alle lontane delle terre del granito.
Curiosità: Il cammino della GTE fu disegnato per la prima volta da Renato Giombini e Mario Ferrari negli anni '80. Nel tempo è divenuta un classico dell’escursionismo internazionale per le sue caratteristiche tecniche e le sue valenze paesaggistiche, naturali e culturali.
La GTE parte dal centro abitato di Cavo e, seguendo il crinale, si dirige ad ovest, a monte del paese di Porto Azzurro; prosegue nell’entroterra fino ad inerpicarsi sul Monte Perone. Successivamente giunge ai piedi della cima del Monte Capanne, in un luogo denominato Passo delle Filicaie o Malpasso, dove si biforca in due rami. Di questi: un cammino abbraccia il Monte Capanne tagliando in costa il versante settentrionale e termina sulla strada provinciale, a Patresi, in località Mortaio, l’altro invece si dirige a sud e raggiunge il paese di Pomonte seguendo il crinale monutoso che divide la valle omonima da Vallebuia.
La GTE nord è lunga 57,99 km ed ha un tempo di percorrenza di 24 h e 20 min. L’altro, da Cavo a Pomonte, misura 49,57 km e si percorre in 19 h e 30 min.
Curiosità: la motivazione del doppio arrivo Pomonte / Patresi, risiede nel fatto che all'epoca nel primo paese vi era il capolinea dell'autobus ed il secondo era sede dell'unico albergo aperto tutto l'anno.
Occorre tener presente che lungo il cammino si deve affrontare un considerevole dislivello altimetrico; inoltre la mancanza di rifugi o bivacchi e le scarse possibilità di approvvigionamento idrico, rendono il percorso lungo e impegnativo.
Per non rendere il trekking eccessivamente faticoso e gustare a pieno la bellezza di paesaggi, colori e profumi dell’isola, la cosa migliore è dividere l’escursione in 3 tappe (decidendo di percorrere la GTE nord posso essere necessari anche quattro giorni).
Tranne brevi tratti la GTE si snoda interamente nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, dove il campeggio libero è vietato, quindi chi ha intenzione di percorrerla in più tappe dovrà effettuare le deviazioni alla ricerca di una sistemazione per la notte.
Noi suggeriamo di fermarsi a Porto Azzurro e Procchio.
Curiosità: il record di percorrenza sulla GTE nel tratto da Cavo a Pomonte (sul classico tracciato della GTE che comprende i passaggi alti di Monte Orello e del Monte Barbatoia) è di 5h17'06" dell’elbano Matteo Anselmi, che nel 2021 ha battuto il record precedente (5h37'30" del trail runner mugellano Giovanni Zorn).
Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano con la collaborazione del CAI Isola d’Elba ha attrezzato tutto il percorso con segnali e pannelli indicatori. Il percorso può essere scaricato gratuitamente anche dall’app Avenza Maps.
Durante il cammino si spazia tra il mare, la collina e la montagna tra gli ecosistemi dell'isola e il suo patrimonio naturalistico e paesaggistico, ammirando uno dei panorami più affascinanti offerti dalle montagne italiane: verso la Corsica, le isole toscane e la penisola italiana.
Durante il periodo invernale, non tanto il freddo ma le ridotte ore di luce non permettono di avventurarsi nell'affrontare i percorsi della GTE, mentre con il caldo estivo dell'estate è molto meglio tuffarsi nelle acqua cristalline del mare che circonda l'isola. I periodi migliori per affrontare la GTE quindi, sono sicuramente la primavera e l'autunno, che sono in grado di regalare inebrianti profumi di macchia mediterranea in fiore: il giallo della ginestra, il mare blu, il grigio del granito.
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