Partenza: Sant'Andrea
Arrivo: Colle d'Orano
Tempo medio: 2 ore e 30 min
Lunghezza: 5,4 km
Dislivello in salita: 372 m
Difficoltà percorso: impegnativo
Sentieri percorsi: n. 150, n. 127
Cosa osservare: erica (2A, 2D), forme di erosione del granito (2B), macchia mediterranea (2C), faro Punta Polveraia (2E), ofioliti
La Via dell'Erica inizia sempre sul sentiero n. 150, che da Sant'Andrea, seguendo i muretti a secco dei vitigni abbandonati, sale verso panoramici e boscosi massicci montuosi. Questi rilievi si innalzano lungo la costa, offrendo vedute spettacolari della secca delle Formiche della Zanca e, in lontananza, delle isole di Capraia e Corsica, costanti presenze sull'orizzonte di questa tappa.
La macchia mediterranea continua a essere la vegetazione predominante lungo il percorso: attraversando le località di Serrone e Sambucaia, si possono osservare alcuni imponenti esemplari di Erica arborea.
Il percorso si avvicina poi all'abitato della Zanca discendendo, ancora attraverso terrazzamenti abbandonati, fino alla costa della Cala della Cotaccia, una delle più affascinanti dell'Isola d'Elba. Qui, i meravigliosi graniti bianchi scolpiti dal mare e le acque limpide, esaltate dalle rocce chiare del fondale, offrono uno spettacolo indimenticabile.
Dalla Cotaccia, il sentiero risale attraversando una lecceta e una rigogliosa macchia mediterranea, immettendosi poi su un comodo percorso che, passando poco sotto la viabilità provinciale, conduce al paesino di Patresi. A Patresi, si scende lungo la strada asfaltata, sfiorando la struttura del faro di Punta Polveraia fino a raggiungere il mare. Lasciata la spiaggia di Patresi, si segue il sentiero n. 127, risalendo lungo una vecchia via lastricata ombreggiata dai corbezzoli. Questo percorso conduce verso l'abitato di Colle d'Orano, fino ad arrivare alla strada provinciale dove si conclude questo tratto della Via dell'Essenza.
In questo tratto della Via dell'Essenza, le rocce che costituiscono il terreno sono rappresentate dai serpentini, detti anche ofioliti, che costituiscono una parte importante della geologia dell'Isola d'Elba.
Le ofioliti sono rocce di grande importanza geologica perché rappresentano la crosta oceanica e la parte del mantello terrestre sottostante. Queste rocce si sono formate in ambienti marini estremamente profondi (centinaia di km dalla superficie) e sono risalite in superficie a causa di movimenti tettonici, indicando la presenza di un antico oceano.
I colori dei serpentini vanno dal verde chiaro alle tonalità più scure, presentando strutture fibrose, massive e cristalline. Gli eventi deformativi che hanno agito sulle rocce ofiolitiche all'Elba risalgono alla formazione dell'oceano della Tetide Occidentale (Giurassico) e hanno creato strutture metamorfiche visibili nella zona di Punta di Fetovaia, Colle d'Orano, Punta Le Tombe, lungo la costa del Golfo Stella e nella zona del Monte Strega.
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